L’unico sopravvissuto della strage di Sinnai, Luigi Pinna, è indagato per calunnia dalla Procura di Cagliari nei confronti dei Beniamino Zuncheddu, di recente assolto dopo il processo di revisione che ha cancellato la condanna all’ergastolo del 1992.

Era stato lui a riconoscere nel servo pastore di Burcei il killer che freddò Gesuino Fadda, il figlio Giuseppe e Ignazio Pusceddu, nell’ovile alle pendici di Serpeddì nel 1991, spianando la strada alla pesante condanna ora annullata.

Più di trent’anni dopo quelle accuse, nei mesi scorsi, il super-testimone aveva poi ritrattato il riconoscimento, sostenendo che la foto di Zuncheddu gli era stata mostrata da un poliziotto e che dunque sarebbe stato indotto ad accusarlo.

Ora, però, Luigi Pinna è stato indagato per calunnia dal procuratore aggiunto Paolo De Angelis (titolare dei fascicoli che puntano a far luce sui veri autori del triplice omicidio) per la conferma del riconoscimento fatta nel 2020 davanti alla Pg di Cagliari, Francesca Nanni, che stava valutando l’istanza di revisione formalizzata dall’avvocato di Zuncheddu, Mauro Trogu.

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