Fuori Ragatzu, Montebugnoli e Bianchimano per squalifica, e Rinaldi e Motolese per problemi fisici. Dentro solo chi ci crede ed è determinato a spendersi fino alla fine per provare a battere il Pontedera a domicilio. Nella consapevolezza che un successo potrebbe non bastare a evitare all’Olbia la retrocessione diretta già domani.

Trasferta delicatissima quella che la 37ª e penultima giornata del campionato di Serie C ha in serbo per i galluresi. Intanto, alla vigilia della sfida con i granata, guidati dall’ex Max Canzi e a segno al “Nespoli” all’andata 3-0, l’allenatore Oberdan Biagioni non parla: la società ha optato per il silenzio stampa, comunicando anche che nel post partita interverrà un rappresentante del club.

Le dichiarazioni in questo momento vanno centellinate: mai l’Olbia si era trovata in questa situazione in 8 anni consecutivi di Serie C, ultima a due turni dalla fine della stagione regolare e a 6 punti dalla penultima Fermana, che anche solo pareggiando domani sul campo della Juventus Next Generation spedirebbe i bianchi in Serie D. Occhio pure ai risultati di Ancona e Recanatese, che in caso di successo rispettivamente a Pescara e in casa col Gubbio allungherebbero in classifica quel tanto che basta per tagliare fuori matematicamente l’Olbia dalla corsa playout, certificandone la retrocessione diretta.

Galluresi appesi, dunque, a un filo sottilissimo, che per non spezzarsi ha bisogno di più risultati a favore, a partire – va da sé – da quello di Pontedera, dove l’Olbia va a caccia di un successo che in trasferta ha ottenuto quest’anno una sola volta, alla seconda giornata di campionato contro la Vis Pesaro. Ed è forse questo – il successo dell’Olbia sul Pontedera – la condizione che è più difficile che si realizzi domani. Con buona pace di chi ci crede ancora, e di chi ha il dovere di farlo.

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